Articolo del 10-10-2013
OBIETTIVO: REALIZZARE QUI UN CENTRO DI CURA
Associazione contro l’anoressia
Accolto l’appello di una madre
di PINELLA LEOCATA
In tanti hanno accolto l’appello della signora Santa Alfonzetti, la mamma di Adriana, morta a 32 anni di anoressia, una malattia che in pochi riconoscono nella sua gravità. Quando hanno letto del suo desiderio di costituire un’associazione che si batta per dare strumenti di cura alle ragazze e ai ragazzi con disturbi del comportamento alimentare, e di darli qui, a Catania, o almeno in Sicilia, sono stati in tanti a cercarla e a dirle: io ci sto, vediamo come fare.
E sono le sue sorelle, le sue amiche , soprattutto le amiche di sua figlia, le ex compagne di classe che hanno saputo e, sconvolte, vogliono anche loro fare in modo che questa morte non sia inutile, che possa essere occasione di salvezza e di vita per tante altre. E adesso cercano qualcuno che possa aiutarle a costituire questa associazione e a farle muovere i primi passi. Intanto Alfonzetti gestisce in via Vicenzo Giuffrida 51, tel. 095 430757.
Sulla carta un’associazione a sostegno delle persone anoressiche c’è, a Catania. E’ stata costituita un anno e mezzo fa da una famiglia- madre, padre e figlia – che da anni combatte con questo problema da quando la ragazza, a 18 anni, ha cominciato a soffrire di questo disturbo: venti chili persi in pochissimo tempo, un periodo di superattività e poi il crollo che l’ha portata a curarsi in un centro di Lodi, gestito dall’ASL dell’Umbria, e ora in un centro a Verona.
Qui le ragazze e i ragazzi con disturbi del comportamento alimentare sono curati senza psicofarmaci, senza ricoveri psichiatrici, ma con una terapia residenziale che prevede il controllo del cibo, la terapia psicologica, la danza-terapia e vari tipi di attività. Centri che ci sono in quasi tutte le regioni, ma non in Sicilia, così chi sta male, e rischia anche la vita, deve riuscire ad ottenere il via libera dall’ASL di appartenenza, e data la carenza di fondi, è un’impresa. E i costi per le famiglie, comunque, sono enormi perchè per poter andare a visitare i figli devono affrontare i costi del viaggio, della sospensione del proprio lavoro, di un alloggio.
Per questo, più di tre anni fa, la mamma di questa ragazza lanciò un appello per chiedere di garantire anche ai giovani siciliani il diritto alla cura. Per questo costituì l’associazione Stelle danzanti da una frase di Nietzsche che piace tanto a sua figlia:
bisogna avere il caos dentro per partorire una stella danzante
Poi, per vari problemi, anche di salute, l’associazione è rimasta sulla carta. Ora potrebbe cominciare a vivere.